Alessandra Gardin

Guida turistica Firenze

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Michelangelo e il potere


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Al secondo piano di Palazzo Vecchio, tra la Sala delle Udienze e la Sala dei Gigli, è ospitata fino al 26 gennaio 2025 la mostra  Michelangelo e il Potere
 
 
Si tratta di circa cinquanta opere: sculture, dipinti, disegni, lettere autografe e calchi in gesso (anche frutto di eccezionali prestiti da prestigiosi musei) selezionate per illustrare il rapporto di Michelangelo con il potere, la sua visione politica e la sua determinazione nel porsi alla pari con i potenti della terra. 
Il busto di Bruto, eccezionalmente concesso in prestito dal Museo Nazionale del Bargello è sicuramente il pezzo più importante della mostra e la sua collocazione all’interno del palazzo del governo fiorentino esprime la forte contrapposizione fra il pensiero politico di Michelangelo e il potere mediceo. L’allestimento in Sala dei Gigli intende ricreare presenta da una parte una parete con i ritratti di uomini e donne illustri, tutti ruotanti intorno al Ritratto dell’artista eseguito dall’amico Giuliano Bugiardini e al centro una sorta di una sorta di gipsoteca dedicata a Michelangelo, con calchi di alcune delle sue opere maggiori, legate tutte per varie ragioni ai rapporti dell’artista con i grandi dell’epoca: come il calco dell’Angelo reggicandelabro, eseguito a Bologna dove venne protetto dal nobile Francesco Aldrovandi, quello del Bacco commissionato all’artista dal cardinale Riario, nipote di Sisto IV, la riproduzione in gesso della Pietà Vaticana, realizzata a Roma per il cardinale Jean Bilhères De Lagraulas la copia monumentale della testa del David di Piazza Signoria, i due Schiavi (il Barbuto e il Morente), la Notte delle Cappelle Medicee, una delle sculture scolpite per celebrare i duchi Medici, Lorenzo e Giuliano. Tra queste testimonianze indirette anche una riproduzione sempre in gesso del Busto di Michelangelo, eseguita a partire dall’originale di Daniela da Volterra.