Alessandra Gardin

Guida turistica Firenze

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Riapre la Kaffehaus di Boboli


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Riapre al pubblico la Kaffeehaus del Giardino di Boboli, costruita intorno al 1776 su progetto di Zanobi del Rosso per volontà del Granduca Pietro Leopoldo d’Asburgo Lorena. Era luogo di sosta e di piacere pe bere il caffè, bevanda che proprio nel corso del XVIII secolo divenne molto apprezzata e alla moda. Per l’occasione, all’interno del piccolo rifugio affrescato convedute illusionistiche, sono esposte quattro sculture in marmo della metà del XVI secolo l’Apollo col Capricorno, realizzata da Domenico Poggini nel 1559 e che, prima di essere trasferita nel giardino granducale, si trovava nella Sala delle Nicchie di Palazzo Pitti; sono invece entrambe opera di Valerio Cioli, e risalgono agli anni 1561-1564, le sculture raffiguranti il Nano Morgante sopra una tartaruga, il famoso “bacchino”, ovvero il ritratto del “nano” di corte di Cosimo I de’Medici come Bacco (che in origine si trovava sopra una vasca prospiciente la Grotta Buontalenti, dov’è sostituita da una copia), commissionata dallo stesso signore di Firenze Cosimo I de’ Medici così come il Nano Barbino, che doveva essere una statua per fontana. Le opere sono magnifici esemplari dello stile grottesco tanto in voga nei giardini manieristici del periodo tra Cinque e Seicento. Ultima statua il Bacco con piccolo Satiro, un gruppo scolpito da Vincenzo de’Rossi dopo il 1565 e acquistato da Isabella Medici (figlia di Cosimo I) per la Villa del Poggio Imperiale.
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